giovedì 7 maggio 2020

Vade retro Virus! - La notte ha divorato il mondo

La pandemia non ferma la gang di cinebloggers guidata da Pietro Sabatelli, ha deciso di esorcizzare le ansie da quarantena con la giornata 'Virus, non ti temo!'. Per l'occasione, Director's cult ha scelto un film horror francese, La notte ha divorato il mondo.


 Pandemia, pussa via!


Titolo: La notte ha divorato il mondo
Titolo originale: La nuit a dévoré le monde
Francia, 2018
Cast: Anders Daniel Lies,Golshifteh Farahani, Denis Levant, Sigrid Bouaziz,
Sceneggiatura: Jérémie Guez, Guillaume Lemans, Dominique Rocher
Regia: Dominique Rocher
Durata: 93'

Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a se stesso, deve essere una bestia o un dio. (Aristotele)
Secondo il filosofo Aristotele, l'uomo è un animale sociale, di conseguenza non è capace di vivere isolato, avendo bisogno di un contatto umano per poter sopravvivere nella società.
Così l'uomo socializza attraverso attività ludiche come una festa, in modo da poter interagire con il prossimo. Anche se un po' controvoglia, come accade a Sam (Anders Daniel Lies, un musicista che è finito in un party organizzato dalla sua ex fidanzata Fanny (Sigrid Bouaziz). In realtà lo scopo della sua visita non è tanto nell'adempiere funzioni di socializzazione, ma per recuperare delle audiocassette che aveva lasciato da lei quando stavano ancora insieme. Riesce a recuperarle, ma finisce per addormentarsi nella camera di Fanny.
Il giorno dopo, al suo risveglio, scopre con orrore che è avvenuta una mattanza e che la popolazione parigina si è trasformata in una massa di zombie. Non si sa cosa abbia portato questa strage, fatto sta che Sam sembra sia l'unico sopravvissuto (anche perché i pochi superstiti sono stati uccisi mentre cercavano di fuggire).
Nessun al mondo è in grado di dirti perché esisti, ma visto che sei qui, lavora per dare un senso alla tua esistenza. (Soren Kierkegaard)
Sam sembra un introverso,ma è pur sempre un animale sociale. E se alla festa della sua ex si sente come un pesce fuor d'acqua e vuole solo recuperare le sue audiocassette, la solitudine e l'isolamento comincia a minare la sua salute non solo fisica, ma anche mentale.
Perché l'essere umano deve dare un senso a ciò che fa. E quando la sua routine si sgretola, l'uomo brancola nel buio e si perde in un bicchiere d'acqua. Così Sam si ritrova solo, in un appartamento che non è suo e dopo aver perlustrato tutto il condominio alla ricerca di cibo per sopravvivere, non sa come passare il tempo. 
E quando non puoi essere produttivo, avere la tua routine, la tua salute mentale rischia di vacillare. E così Sam, se all'inizio cerca di essere attivo correndo per l'appartamento, improvvisando musica (è un musicista, quindi tende a essere produttivo e a ingegnarsi con ciò che l'appartamento gli può offrire), piano piano è vittima del tedio e della costante tempo che si dilata, 'si disperde' e fa sembrare un'ora una eternità.
Sam brama un contatto sociale al punto da rischiare la vita per prendere un gatto randagio e instaura una sorta di amicizia con Alfred (Denis Levant), uno zombie apparentemente innocuo. 
Però non è il solo sopravvissuto, c'è anche Sarah (Golshifteh Farahani). Sarah sembra più equilibrata e vuole scappare dal condominio, proprio perché ne va' della propria salute mentale.
Non è sufficiente possedere una buona mente. L'importante è saperla usare nel modo giusto (Cartesio)
Purtroppo per Sam, la clausura forzata e la lotta contro gli zombie mina la sua buona mente, arrivando ad avere allucinazioni. Chi lo sa se Sarah e Alfred sono frutto della sua immaginazione. 
Lo spirito di sopravvivenza però ha il sopravvento e nonostante tutto, riesce ad utilizzarla per poter scappare da questi zombie attratti dal rumore. E se la sua mente ha vacillato al punto da attirare i non morti di proposito e decidere di compiere un gesto azzardato, Sam riesce a reagire e a pensare che non tutto è perduto è che un modo per rivivere una vita normale (forse) c'è.
Che dire, La notte ha divorato il mondo è un film che non può essere considerato profetico, ma che in tempi di pandemia è incredibilmente affine con questa situazione.
Ci dicono di stare a casa per salvaguardare la nostra incolumità. Il male è là fuori e solo le 4 mura di casa possono proteggersi. Non ce lo dicono solo gli esperti e il governo, ma anche gli horror ce lo dicono da sempre. In tutti i film di zombies, a cominciare dal mitico La notte dei morti viventi, la casa è l'unico posto dove possiamo difenderci da qualcosa di oscuro che minaccia la nostra incolumità.
Noi esseri umani poi, siamo un po' (tanto strani) perché ci lamentiamo dei ritmi convulsi della società, siamo iperattivi e poi ci perdiamo in un bicchiere d'acqua quando abbiamo finalmente l'opportunità di fermarci e anche, perché no, annoiarci. E invece usciamo fuori di testa, dobbiamo essere sempre produttivi e non staccare mai la spina.
Dominique Rocher non è certo Nostradamus, ma il suo film è decisamente è azzeccatissimo con i tempi che corrono.
Se il tema zombie non è nuovo e Rocher utilizza gli schemi del genere (e fin qui nulla di nuovo), comunque, ciò che rende interessante il suo film è non tanto il cercare di non farsi ammazzare dai morti viventi, ma come sopravvivere alla solitudine e a trovare un equilibrio quando le tue certezze vacillano, se non proprio vanno a farsi benedire.
Nel complesso, Sam non brilla per simpatia e alcuni tempi sono un po' troppo volutamente dilatati, ma nel complesso La notte ha mangiato il mondo è un ottimo horror movie che ci da' anche un po' di speranza. Non saremo rinchiusi per sempre in quattro mura, presto torneremo a vivere la nostra vita, riprendendola dove l'abbiamo rimasta.

Voto: 7

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