martedì 13 agosto 2013

ALFRED HITCHCOCK DAY: The Lodger

Oggi sarebbe stato il compleanno del più grande maestro del cinema inglese e americano: Alfred Hitchcock. Notoriamente chiamato il maestro del brivido, fu il rappresentante delle paure, dei desideri e delle passioni di ciascuno di noi, immergendo i suoi personaggi in avventure spionistiche avvincenti, dove spesso l'uomo comune viene coinvolto in una storia più grande di lui.
Capolavori come Notorious, La donna che visse due volte, Psycho, hanno fatto di Sir Alfred Hitchcock un pezzo di storia del cinema. Ma come è arrivato a queste pietre miliari?
Costruendo la sua carriera sperimentando film dopo film, a cominciare dall'epoca del muto, in quel di Londra, in quel "periodo inglese" che poi lo traghetterà a Hollywood.
The Lodger: a story of a London fog è il film scelto da Director's cult per far scoprire gli albori del "maestro del brivido" e per festeggiare-se fosse ancora qui tra noi- il suo compleanno. Insieme a me, in versione ridotta ci sono i stakanovisti cinebloggers che celebrano il maestro del brivido con altri capolavori.


Buon Alfred Hitchcock Day!






Titolo: The Lodger
Gran Bretagna, 1926
Cast: Ivor Novello, June, Malcom Keen.
Sceneggiatura: Elliot Stannard, Alfred Hitchcock (non accreditato).
Durata: 70'


Bloomsbury, quartiere di Londra. Un assassino che si fa chiamare il "vendicatore" terrorizza la città uccidendo ogni martedì una ragazza bionda. Di lui si sa solo che è un uomo alto, porta un mantello nero, il volto è coperto da una sciarpa e ha una valigia sempre con sé.
In una notte avvolta dalla nebbia, un giorno si presenta un misterioso ragazzo alla casa dei Bunting, Johnatan Drew (Ivor Novello), che vorrebbe affitare una loro stanza messa da loro in locazione.
L'inquilino è strano, ha un comportamento che inquieta i padroni di casa e il suo modo di vestire ricorda la descrizione del serial killer. Il pensionante s'interessa di Daisy (June), la figlia dei Bunting, fidanzata con il poliziotto Joe Betts (Malcom Keen), che segue il caso del vendicatore. Le stranezze del pensionante affascinano Daisy e rendono sospettosa la signora Bunting. E se Johnatan Drew fosse l'assassino?
The Lodger è il terzo film di Alfred Hitchcock, ma il primo vero film di Alfred Hitchcock. In che senso? Nel senso che è il primo lungometraggio in cui il "maestro del brivido" mette la sua firma al suo indiscusso talento, facendo emergere il suo stile e la sua autorialità fatto di suspence, difficoltà di distinguere il vero dal falso, il conflitto tra il bene e il male, elementi che sono diventati il suo marchio di fabbrica.
Hitchcock crea il suo primo vero successo di pubblico e critica grazie alla sua inventiva e alla sua genialità dal punto di vista visivo e tecnico, a cominciare dalla prima sequenza, con un primissimo piano di una fanciulla bionda che urla terrorizzata, vittima del vendicatore, e subito dopo ci sono le insegne luminose che pubblicizzano lo spettacolo "Riccioli biondi".
Hitchcock prende come soggetto il romanzo The Lodger di Marie Belloc, traendo spunto anche dalla sua piéce teatrale Who Is He? che il regista inglese aveva visto a teatro. Ciò che interessa a Hitchcock non è tanto la figura dell'omicida seriale stile Jack lo squartatore, ma come un uomo comune dal comportamento strano possa essere considerato un assassino, in un clima di isteria e paura collettiva che teme ogni martedì un nuovo delitto; e soprattutto il possibile assassino entra in un luogo dove si è soliti sentirsi al sicuro: la casa, il luogo di tranquillità e sicurezza per antonomasia, così come la rispettabilità dell'ambiente borghese di Bloomsbury, quartiere tranquillo, diventa lo scenario di efferati crimini.
Hitchcock crea un sottile confine tra il bene e il male gettando un alone di mistero e ambiguità su Johnatan Drew, giovane tormentato che si presenta alla casa dei Bunting proprio il giorno in cui è stata ritrovata l'ennesima vittima. Memore della lezione espressionista, Hitchcock enfatizza l'atmosfera con luci e ombre, con quella coltre di nebbia che avvolge il misterioso e affascinante pensionante.
Johathan ha un mantello nero, porta una sciarpa che gli copre il volto e ha con sé una valigia. Proprio come il Vendicatore. E' una coincidenza il fatto che Drew bussi alla porta dei Bunting qualche ora dopo l'ennesimo omicidio? L'assassino ha trovato la sua base operativa?  Per tutto l'arco temporale del film, Hichcock gioca con maestria gettando dubbi sul pensionante. Possibile che sia un assassino? 
Hitchcock non scopre le carte fin da subito, ma fa entrare Drew nella casa dei Bunting come un semplice affittuario: ha già pagato un mese di anticipo e questo basta per dargli un po' di fiducia in quanto persona perbene.
Ma la sicurezza nel pagare l'affitto è sinonimo di affidabilità? Non proprio, perché Drew è irrequieto e nevrotico, e comincia a manifestare una certa insofferenza a quadri che raffigurano fanciulle dai capelli dorati, cammina nervosamente facendo traballare il lampadario (e qui un altro tocco di genio: essendo un film muto, per dare l'idea del rumore dei passi, fece "trasparire" il pavimento per far vedere il protagonista che camminava nervosamente), e soprattutto, la sera esce di casa, specialmente il martedì, rientrando a notte fonda evitando di farsi sentire.
Ma il nervosismo non può essere associato a un serial killer. Però la signora Bunting non si sente al sicuro con il pensionante al piano di sopra, persona tormentata e affascinante.
Fascino che cattura Daisy, la figlia dei Bunting, fidanzata con l'integerrimo Joe, poliziotto di Scotland Yard.
Come il triangolo che lascia il Vendicatore, si crea il triangolo tra Johnatan, Daisy e Joe.
Daisy è attratta dalla sicurezza che porta Joe, ma è attirata dall'ambiguità di Johnatan e Hitchcock gioca sul filo sottile del bene, incarnato da Joe e il "male", incarnato da Johnatan, elementi che capovolge a suo piacimento: Joe 2il buono" che mette le manette a Daisy, con quel senso di contrizione e perversione bondage, quel modo di legare una persona a sé negandole momentaneamente la libertà, così Jonathan "il cattivo" le dimostra dolcezza e interesse regalandole il vestito che indossava alla sfilata.
Ma la signora Bunting teme per l'incolumità di sua figlia. E il maestro del brivido semina momenti noir in cui Daisy potrebbe essere in pericolo,  dove anche il più banale degli oggetti potrebbe essere un arma per nuocere, come quando gioca con Johnatan a scacchi e lui prende l'attizza fuoco quasi volesse colpirla (ma non è così).
Fin dal primi film, Hitchock gira le scene d'amore come se fossero omicidi, e omicidi come se fossero scene d'amore. Anche se non manca il romanticismo, con quel magnifico bacio tra Johnatan e Daisy, enfatizzato da un sapiente montaggio che mostra i loro volti che si accingono a incontrarsi.
Il loro amore sembra stroncare sul nascere perché tutto sembra congiurare contro di lui e il suo comportamento lo indica inevitabilmente come colpevole: tratto in arresto, viene linciato dalla folla e Hitchcock rievoca in lui la figura di Cristo, come al principio, quando Drew chiude la finestra e gli infissi si riflettono come una croce sul suo volto, e verso la fine, quando il (presunto?) colpevole fugge e rimane incastrato con le manette nella ringhiera e sollevato dalla gente inferocita come Cristo in croce. Il cattolico Hitchcock fa i conti con la sua rigida educazione, immettendo gli incubi della sua infanzia che cerca di esorcizzare sul grande schermo. E nasce un gioiellino dell'epoca muta.
Alfred Hitchcock firma il suo primo grande film e si dimostra già un ottimo direttore di attori, soprattutto Ivor Novello, capace di conferire al suo pensionante nevrosi e passioni, in contrasto con il suo antagonista Malcom Keen, con il suo Joe paladino della giustizia sfortunato in amore.
The Lodger rappresenta un film fondamentale della filmografia del regista londinese, quando ancora Hollywood era lontana, ma già consapevole di avere i numeri vincenti per essere un maestro del brivido.

Voto: 7/8
A.M.




7 commenti:

  1. questo non l'ho visto...

    arriva anche il mio post.
    in the evening...

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    1. Fa molta suspense hitchcockiana! ;-)
      Ti consiglio di vederlo!

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  2. Oh cavoli... questo i manca! Ma visto come al giovine è piaciuto Psyco mi sa che a breve faremo un recupero in toto di Alfred!

    Buon AHD!

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    1. Direi che un corso si può fare iniziando proprio da questo film!

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  3. Il film lo trovate in DVD, ma nel caso fosse irreperibile, c'è su Youtybe insieme a tanti altri film del grande Hitchcock. Buon AHD!

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  4. Bellissimo film.
    Ultimamente ho visto anche il remake con il Mentalista Baker ma niente di ché...

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    1. Baker potrà pure fare il fascinoso la pubblicità dei profumi, ma non arriverà mai al fascino di Novello! ;-)

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