mercoledì 2 ottobre 2013

LA RUBRICA DEGLI ADDII: Addio a Giuliano Gemma

 
 
L'attore Giuliano Gemma è morto ieri in un incidente automobilistico. Aveva 75 anni.
Cominciò la sua carriera nel mondo del cinema come stuntman nel 1958, esordendo in un piccolo ruolo in Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi con Alberto Sordi. 
Dotato di un fisico atletico e di un bel viso, William Wyler lo notò a Cinecittà e gli diede il ruolo di un centurione in Ben Hur (1959). Nel 1963 recitò il ruolo di un garibaldino ne Il gattopardo di Luchino Visconti insieme ad Alain Delon , ma la notorietà arrivò grazie alla trilogia di Angelica: Angelica (1964), Angelica alla corte del re (1965) e La meravigliosa Angelica (1965).
Ulteriore notorietà venne dal personaggio di Ringo, eroe degli spaghetti western: Una pistola per Ringo (1965), Il ritorno di Ringo (1965), Adios Ringo (1965) diretti da Duccio Tessari, che lo volle anche per Kiss Kiss... Bang Bang (1967).
Fece la spalla di Bud Spencer in Anche gli angeli mangiano fagioli (1973) di E.B Chucler e nel seguito Anche gli angeli tirano di destro (1974).
Ma Giuliano Gemma non fu solo un attore di pellicole western, ma recitò anche in film impegnati, dando prova di essere un attore drammatico, come ne Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini (1976), Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri, Un uomo in ginocchio (1979) di Damiano Damiani, Speriamo che sia femmina (1988) di Mario Monicelli. Ma il film a lui più caro fu Un uomo perbene (1999) di Maurizio Zaccaro, sul caso di Enzo Tortora.
Duccio Tessari tornò a dirigerlo nella trasposizione cinematografica del celebre fumetto Tex Willer in Tex e il signore degli abissi (1985).
L'ultimo film da lui interpretato fu From Rome With Love (2012) di Woody Allen.
Addio, simbolo degli spaghetti western.

2 commenti:

  1. Odio pubblicare i 'coccodrilli' di chi se ne va... preferisco considerarli 'immortali' riguardandoli nei loro film: Giuliano Gemma è uno di questi, un grande attore mai troppo considerato dalla critica solo perchè ogni tanto gli piaceva mettersi un cinturone e saltare in sella. Ma la gente lo ha amato, compreso il sottoscritto.

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    1. Ah nel mio blog si parla di tutto, necrologi cinematografici inclusi. Che dire, dispiace, la critica a volte è costruttiva, a volte è solo snob. Però alla fine il genere spaghetti western ha caratterizzato una buona fetta di cinema italiano, quindi W Giuliano e le sue lunghe cavalcate western!

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