lunedì 12 gennaio 2015

GOODBYE: Addio ad Anita Ekberg



Nella musica ci sono le one hit wonder, ovvero quel gruppo che pubblica un disco, fa 'boom' con una canzone, un successo strepitoso, e poi 'puf spariscono nel nulla. Ma tutti si ricordano di quella hit.
Nel cinema accade la stessa cosa: attori o attrici che sembrano destinati a una carriera luminosa e toccano il firmamento del cinema con le punta delle dita, per poi vedere la propria stella spegnersi e sparire nell'orizzonte. Un po' come è accaduto alla splendida Anita Ekberg, che ci ha lasciati ieri dopo un'altra dolorosa dipartita - Francesco Rosi, morto il 10 gennaio (a cui Director's cult dedicherà una monografia ASAP).
Anita Ekberg entrò nell'immaginario collettivo negli anni Sessanta grazie a La dolce vita di Federico Fellini, diventando il suo film più famoso, lanciandola nell'olimpo del cinema. 
'Marcielo, Marcielo, come here!!!. Così la giunonica Sylvia chiamava il reporter mondano mentre accarezzava le acque della fontana di Trevi. Bella, algida, con un vestito elegante con quella scollatura a cuore che mostrava senza volgarità le sue forme sinuose e generose, rimanendo ferma come una Venere in attesa di un bacio rubato dal latin lover (Marcello, non me ne volere, lo so che odiavi quel cliché) che le faceva da cicerone in una Roma ancora bella e senza tempo.
E anche se sono passati 55 anni, è bello ricordarla nella sua splendita 'one hit wonder', sognando un giorno di poter fare un bagno nella fontana romana.

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