venerdì 17 giugno 2016

RECENSIONE: Tutti vogliono qualcosa




Titolo: Tutti vogliono qualcosa
Titolo americano: Everybody Wants Some
USA, 2016
Cast: Blake Jenner, Juston Street, Zoey Dutch
Sceneggiatura: Richard Linklater
Regia: Richard Linklater
Durata: 110'


Never gonna stop, give it up. Such a dirty mind. 
Always get it up for the touch
of the younger kind. My my my i yi woo. M M M My Sharona...
Jake (Blake Jenner) ascolta la hit dei The Knack alla radio mentre sta per arrivare al campus universitario del Southern Texas Cherockees College. E' una calda giornata di agosto del 1980 e Jake sta per iniziare una nuova vita. Lasciata la casa di mamma e papà, lasciato il girone infernale del liceo (anche se non se la cavava male come lanciatore di punta della squadra di baseball), ora si inizia con un nuovo livello. Ovvero il lungo cammino verso la vita adulta. Però mancano 3 giorni all'inizio delle lezioni e allora perché non studiare attentamente l'ambiente, il dormitorio, i nuovi compagni della squadra di baseball che all'inizio sembrano un po' snob ma poi ti accettano nel gruppo,  e soprattutto loro, le ragazze? 3 giorni di puro cazzeggio, tanto c'è tutta la vita davanti per essere delle persone serie, dei bravi e rispettabili contribuenti della società made in USA.
Richard Linklater torna due anni dopo Boyhood con il 'testamento spirituale di La vita è sogno'.
E con essa la costante tempo. Che è sempre un elemento prezioso nella filmografia del regista texano. Se in La vita è sogno si chiudeva un anno scolastico, con Tutti voglio qualcosa ne inizia uno nuovo. La capacità di Linklater sta proprio nel dare profondità alla banalità. Messa così suona un po' come una sorta di ossimoro, ma se si ha una buona conoscenza della sua filmografia, questa chiave di lettura può risultare azzeccata. Altrimenti come sarebbe potuto accadere che un film 'banale' come Tutti vogliono qualcosa sia una figata pazzesca, pur limitandosi a raccontare tre giorni di pane, amore e cazzeggio? 
Il tempo è prezioso, scivola via in fretta. Vai a dormire che sei un'adolescente, e poi ti svegli che sei diventato un adulto. E allora perché non concentrare in poco tempo il massimo del divertimento, prendere per i capelli la giovinezza e strapazzarla finché hai la possibilità di farlo? Le vacanze sono quasi finite, le lezioni di storia e altre nozioni noiose sono alle porte. Poi, se sei un giocatore di baseball, devi rispettare due regole: niente 'bumba' e niente ragazze. Sì, certo, come no. Ditelo a Jay (Juston Street), Roper (Ryan Guzman), McrReynolds (Tyler Hoechlin) e soci, che sembrano aver ereditato la sgangherata stamberga degli Omega House di Bruto Blutarsky e soci, facendola diventare il 'campo base' di sesso, birra e rock and roll. In tre giorni tutto può succedere a Jake, anche innamorarsi. Certo, è un po' prematuro, ma perché non cercare di conquistare quella rossa che ti ha notato il primo giorno (Zoey Deutch), magari chissà, da cosa nasce cosa. Non importa se lei ha già progettato il suo futuro, vivi il presente, vivi l'attimo. Il tempo fugge, non sprecare l'occasione, poco importa se il giorno dopo bisogna alzarsi presto per la prima lezione. Perché ogni esperienza è preziosa, e costuirà il bagaglio che ti porterai nella vita adulta.
Tutti vogliono qualcosa non è una operazione nostalgia. Richard Linklater utilizza la costante tempo per ricordarci che si è giovani una volta sola, e ogni minuto, ora, giorno va vissuto intensamente. E non è un caso che sia ambientato agli inizi degli anni Ottanta. E' un modo per ricordare (agli americani)  che tre decadi fa tutto era più semplice. Che il college era sì formativo (e a detta del regista texano praticamente gratuito), ma privo dell'affanno per cercare un posto di lavoro per pagare il debito universitario, ma anche un modo per scrollarsi tutto lo schifo di chi ha patito l'inferno al liceo. Perchè il liceo in America ha fatto sempre schifo, Schegge di follia e Mean Girls e soprattutto i film di John Hughes (e Linklater sembra strizzare l'occhio al suo Ferris Buller's Day Off) lo ricordano, seppur con beffardo e ironico cinismo. E anche La vita è sogno lo ricorda, con perfida goliardia a suon di 'bariletto di birra party'.
E qui che c'è il legame con La vita è sogno. Linklater mette un tassello in più nella sua filmografia, e ci rammenta che dopo l'inferno c'è il paradiso fatto di feste, amori e tanta musica cool. E poco importa se i giocatori di baseball stanno con i giocatori di baseball, e i post punk stanno con i post punk, perché quando c'è da passare una serata in un locale underground a pogare, o in un dove si balla a suon di musica country, l'importante è lasciare i pensieri a casa (o in dormitorio) e saper stare in compagni e godersi quegli attimi che un giorno saranno un labile ricordo. E allora facciamoci trascinare dalla (strepitosa) musica!  Godiamoci la vita! Tanto di tempo ce n'è a sufficienza per accettare  il fatto di (non) diventare adulti.
Tutti vogliono qualcosa - Everybody Wants Some è una scatenata commedia che viaggia su altissimi decibel di una grandissima colonna sonora (My Sharona, Pop Muzik, Heart of Glass e naturalmente la title track Everybody Wants Some dei Van Halen) accompagnandoci nel viaggio di una sconfinata giovinezza. 
...But ev'rybody wants some. 
I want some too.
Ev'rybody wants some.
Baby, how 'bout you?


Voto: 8


6 commenti:

  1. Sentito vari pareri e se tutto va bene dovrei vederlo nel weekend.

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  2. Qui da me chissà SE e quando arriverà... devo ancora vedere Refn (e mi toccherà fare una quarantina di km). L'estate è grama in provincia :(

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    1. Io l'ho preso per i capelli l'ultimo giorno di programmazione in un cinema indie mancuniano (mi stanno mettendo anche i film italiani *_*). Dai, per Garrone ho dovuto aspettare un anno e mezzo, per Refn devo aspettare l'otto di luglio, è un mondo (della distribuzione) difficile, che devi fare!:-/ Forza e coraggio, vedrai che riuscirai a vederlo! ;-)

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  3. Non vedo l'ora di vederlo!
    Però La vita è un sogno mi manca...

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    1. Io sto recuperando la trilogia del regista di Prima dell'alba, film che non vedevo da 20 anni! La vita è sogno lo trovi su Youtube in originale, se mastichi l'inglese/accento di Matthew McCoso texano lo puoi vedere per prepararti a questo 'seguel spirituale', che è una figata pazzesca! E pensare che da il trailer non mi è sembrato un granché, mi sono ricreduta!

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