mercoledì 17 marzo 2010

RECENSIONE: Alice in Wonderland


Titolo: Alice in wonderland
USA, 2010
Cast: Mia Wasilowska, Johnny Deep, Helena Bonham-Carter, Anne Hataway, Crispin Glover.
Sceneggiatura: Linda Woolverton, tratto dai romanzi Alice in Wonderland e Though the looking glass, di Lewis Carroll.
Produzione: Walt Disney Picture.
Durata: 108'

La piccola Alice è tormentata ogni notte dallo stesso sogno. Una volta cresciuta, Alice (Mia Wasilowska) diventa una diciannovenne un po' distratta che mal si adatta alla vita e alle regole della società vittoriana: odia i corsetti, le calze, le quadriglie e soprattutto non è entusiasta all'idea di sposare un giovanotto poco avvenente ma appartenente ad una famiglia nobile.
Al ricevimento organizzato appositamente per coronare l'unione, la ragazza ha la visione di un coniglio bianco in doppio petto e decide di assecondare la sua "pazzia"seguendolo .Cade nella tana e finisce nel mondo che sognava da piccola: ma questa volta il paese delle meraviglie è minacciato dalla regina rossa e una profezia la designa come salvatrice del paese.
Aiutata dal cappellaio matto (Johnny Deep) si appresta, pur in preda a mille dubbi e paure a far ritornare nel regno la regina bianca e con essa la pace.
Tim Burton offre un lato dark della protagonista del romanzo di Lewis Carrol e sconvolge l'opera letteraria, distanziandosi totalmente dal film di animazione della Disney (vi è solamente un riferimento verso la fine con il flasback di Alice Bambina) e soprattutto trasforma Alice da bimbetta travolta da meravigliosi eventi in una ragazza inquieta che non ha ancora capito cosa vuole dalla vita.
Ciò che lascia più perplessi infatti è l'atteggiamento della protagonista: se nel mondo reale si sente soffocata dalle convenzioni e dalle regole che la società le impone, nel mondo sotterraneo si sente comunque un pesce fuor d'acqua dove fatica a cogliere la sublime pazzia del cappellaio matto (uno strabordante Johnny Deep), cerca di convincersi in tutti i modi di essere in un sogno e inizialmente rifiuta di adempiere alla sua missione.
Ha l'opportunità di vivere realmente il mondo che vorrebbe ma lei lo rifiuta. Perchè? Più che il paese delle meraviglie sembra la materializzazione degli incubi e delle incertezze della protagonista: ciciarampa, mostri, topini fastidiosi, buffi gemelli (che ricordano i personaggi dei dipinti di Botero), un gatto stregato (sublime). Come nella realtà Alice non sa cosa fare e come comportarsi e sembra un cammino obbligato verso la maturità che la porterà ad affrontare la regina rossa (Helena Bohnam-Carter).
Se il cappellaio matto è per lo più un ribelle che vuole andare contro il sistema da regime totalitario rappresentato dalla regina rossa, quest'ultima è la vera outsider del film: ha la testa enorme, si circonda di persone che (fintamente) hanno nasi, orecchie, labbra deformi e ha avuto sempre a che fare con la bellezza della sorella, la regina bianca (Anne Hataway).
E' come se fosse la ragazza più "sfigata" del liceo che ha come paragone la popolarità da cheerleader della sorella minore. Sfoga la sua rabbia tagliando teste ed è alla perenne ricerca di affetto e amore che non riesce ad ottenere.
Il potere non le da la felicità e allora secondo il consiglio di Stayne (Crispin Glover) preferisce essere temuta. La regina bianca non è meno terribile di lei: tremendamente ipocrita, non nasconde il senso di schifiltosità nei confronti delle cose brutte, puzzolenti e pensa che la testa della sorella sia un "bozzo", nascondendo il tutto dietro ad un atteggiamento fatto di pose e mossette .
Vorrebbe anche lei tagliare le teste, ma il suo voto glielo impedisce. Vorrebbe ma non lo fa in nome delle convenzioni e del soave ruolo che si è cucita addosso. Alla fine vita reale e il paese delle meraviglie sono impregnati della stessa falsità, il bene(?) trionfa e vincono i buoni e belli.
E questo lascia un po' l'amaro in bocca. Alice preferisce tornare alle convenzioni ma con la consapevolezza di ciò che vuole fare della sua vita, ma il pensiero torna sempre al cappellaio matto al bianconiglio.
Il film di Burton offre una visione inedita della favola costruita dalla Disney e questo rappresenta il pregio del film che trasforma una favola in una storia dai connotati più adulti, rimanendo nelle atmosfere lugubri (anche se ultimamente parecchio appannate) del regista.
Anche se a tratti non coinvolge e Johnny Deep è una presenza troppo  invadente, rubando la scena alla bella e smarrita Mia Wasilowska (che ha una notevole somiglianza con Gwyneth Paltrhow), rimane pur sempre un'opera visivamente affascinante. Sarebbe bello vedere come sarebbe diventato il paese delle meraviglie dopo l'esilio della regina cattiva, ma forse spetta a noi immaginare un finale ideale per questa favola dark (di Lewis Carroll, ovviamente).

Voto: 5

A.M.


2 commenti:

  1. il film nel suo complesso è stato bello...! jonny deep è fantastico come riesce ad interpretare qualsiasi personaggio(da Edward mani di forbici a il mistero di sleepy hollows a la maledizione della prima luna a alice in wonderland). Il film mi sembra una mescolanza tra il primo e il secondo libro (attraverso lo specchio), dove esiste una "guerra" sotto forma di partita a scacchi tra il re rosso e il re bianco, ma fatto a modo suo

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  2. Johnny è bravo, ma si fagocita il film, sembra più Johnny in Wonderland! ;-)

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