martedì 15 febbraio 2011

RECENSIONE: Immaturi



Titolo: Immaturi
Cast: Ambra Angiolini, Raoul Bova, Barbora Bobulova, Luca Bizzarri, Anita Caprioli, Maurizio Mattioli, Paolo Kessisoglu, Giovanna Ralli
Sceneggiatura: Paolo Genovese
Regia: Paolo Genovese
Durata: 108'

Lorenzo (Ricky Memphis) lavora in un’agenzia immobiliare e non ha nessuna intenzione di lasciare la casa di mamma e papà.
Giorgio (Raoul Bova) è uno psichiatra infantile ed entra in crisi alla notizia che sta diventando padre.
Luisa (Barbora Bobulova) lavora in un’agenzia di marketing, è madre single di Penelope, una bimba sveglia e meno distratta di lei.
Piero (Luca Bizzarri) è un dj che non ha nessuna intenzione di avere una relazione seria e s’inventa moglie e figlio a carico.
Francesca (Ambra Angiolini) è chef presso un rinomato ristorante e sta andando in terapia per superare la patologia del sesso compulsivo.
Virgilio (Paolo Kessisoglu) tradisce la moglie e una bugia detta vent’anni fa ha rovinato il suo rapporto con Giorgio ed Eleonora (Anita Caprioli).
Lorenzo, Giorgio, Luisa, Piero, Francesca e Virgilio sono ex compagni di liceo sulla soglia dei quarant’anni che si ritrovano per un’occasione particolare: il Ministero della Pubblica Istruzione ha annullato l’esame di maturità, e ora sono costretti a ripeterlo per non pregiudicare i propri studi e le rispettive carriere. L’esame di maturità spesso è un incubo per tutti gli adolescenti, figuriamoci doverlo ripetere due volte.
Il film di Paolo Genovese (questa volta senza Luca Miniero), utilizza questo espediente per un grande freddo all’italiana, dirigendo una commedia corale che analizza la sindrome di Peter Pan che affligge questi adulti che faticano ancora a crescere. Immaturi gioca proprio sul nome: da un lato il mancato conseguimento del titolo di studio, dall’altro la mancata consapevolezza che ormai gli anni della gioventù sono passati.
La pellicola è una commedia gradevole, spiritosa e priva di volgarità, assodando fortunatamente un trend che ha investito la commedia italiana in questi ultimi tempi. Leggero e brioso, e con momenti divertenti, pecca però di una mancata analisi di due generazioni a confronto, quella tra i quarantenni/ventenni di ieri e gli adolescenti di oggi.
Lo spunto del flirt telematico tra Piero e una liceale (Nadir Caselli) è flebile e non vi è una reale analisi di una generazione che ancora poteva permettersi un futuro e che, tutto sommato, lo hanno ottenuto.
La sceneggiatura infatti marcia sulla “borghesità” tipica che affligge il cinema del belpaese (tutti i protagonisti sono professionisti e hanno un tenore di vita più o meno elevato, come se solo questo ceto sociale possa assicurare una commedia divertente…) e non scava a fondo nelle psicologie dei personaggi né sulle problematiche che hanno le donne moderne; come il personaggio di Luisa mamma single che vive la sua vita da super mamma in carriera in maniera un po’ svagata e la figlia è la classica bambina cresciuta troppo in fretta saccente e petulante.
Il ritmo è altalenante tra scene più o meno riuscite, come la sequenza tra Giorgio e la sua compagna (Luisa Ranieri) che fanno colazione insieme sembra più uno spot della Mulino bianco che un modo per far vedere l’affiatamento perfetto di una coppia innamorata e tende ad essere fastidiosa; mentre i momenti migliori sono incentrati sul personaggio di Lorenzo interpretato da Ricky Memphis, il più esilarante di tutti, un bamboccione in perenne scaramuccia con il padre (Maurizio Mattioli), un “ragazzo” che non ne vuole proprio a sapere di abbandonare il letto a castello e a rinunciare al caffè che gli porta ogni mattina sua madre (Giovanna Ralli).
Immaturi è un film che punta soprattutto sui sentimenti di nostalgia (con tanto di Born to be alive di Patrick Fernandez) e sul concetto di amicizia vera che supera ogni avversità, compreso il passare impietoso del tempo che scorre inesorabilmente,ma sempre con una giovinezza interiore ancora intatta (e la poetica del fanciullino di Pascoli non c’entra assolutamente nulla). Nonostante tali difetti e comunque i suoi pregi, Immaturi è commedia godibile che non punta sull’effetto becero, con un buon montaggio (soprattutto nella scena iniziale che fa uscire il film dai canoni estetici del cinema italico) e Genovese ha la capacità di non annoiare il pubblico.
Nel complesso Immaturi è una commedia piacevole interpretata da Bova e soci (soprattutto Memphis) ottima per passare una serata rilassante per un pubblico che cerca un prodotto godibile e soprattutto non volgare, cosa da poco per un film italiano in questi tempi.

Voto: 6,5



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