martedì 12 gennaio 2016

GOODBYE: Addio a David Bowie



In genere non faccio quasi mai post in prima persona. Ma oggi ho il cuore spezzato. David Bowie ci ha lasciati, portandosi con sé Ziggy Stardust, il duca bianco e Nathan Adler, le sue creature, i suoi uno nessuno centomila personaggi che hanno costellato il suo meraviglioso mondo fatto di musica. 
David Bowie mi ha lasciato, proprio ora che volevo scoprire il suo ultimo lavoro, dopo aver ascoltato una sua vecchia canzone, Buddha of Suburbia nel mio lettore MP3 neanche una settimana fa, rincasando dopo una giornata di lavoro. 
Ho il cuore spezzato, perché un pezzo della mia cultura musicale che ho formato durante la mia adolescenza piano piano sta scomparendo, cominciata con la dipartita di MCA dei Beastie Boys, con Scott Weiland degli Stone Temple Pilots e ora la dipartita del  'mio' Duca Bianco.
Il 'mio' Duca Bianco, che incontrai in una primavera del 1993, quando da brava figlia di Mtv sopperivo alla chiusura di Videomusic mangiando pane e musica, fagocitandomi l''impossibile nel pieno di una bulimia musicale. 
E intanto girava il videoclip di They Say, Jump dall'album Black Tie, Withe Noise. Bowie che barcolla sul tetto di un grattacielo, tra pose plastiche che lo frenano da quel jump che gli ordinavano di fare (salto che in realtà fece suo fratello a cui è dedicata la canzone). E fu amore a prima vista. 
Ho consumato il Greatest Hits - regalo di Natale del 1996 - a furia di suonare Aladdin Sane e Suffraggette City, arrivando anche a disegnare la copertina dell'album per un lavoro di scuola al liceo artistico, dove ascoltare Bowie e il Brit Pop faceva figo. Amore per la sua musica che mi ha accompagnata durante gli anni del liceo, a suon di Jungle con Earthling e la sua Little Wonder, fino a quel gioiellino di Hours..., con quel video dove fluttua in una cucina e l'altro, Thursday Child dove rimpiange un amore immaginario. 
Poi il duca bianco decise di ritirarsi dalle scene per un po', dopo avermi lasciato perplessa con Heaten, ascoltato distrattamente al Virgin di Milano; e poi più sollevata con New Killer Star di Reality; finendo per spostare la mia attenzione su altri cantanti, arrivado a 'tradirti' per Rufus Wainwright, trascurandolo per un po' e sentendomi trascurata a mia volta perché non voleva più cantare e non voleva più incidere un album. Ma il Duca Bianco era sempre lì, ascoltando l'album Space Oddity trovato in biblioteca per caso, con quel riff folk contaminato che mi ricordava tanto il mio caro Nick Drake, angelo caduto della musica folk, che debuttò lo stesso anno in cui il Duca Bianco pensava all'eccentricità dello spazio. 
Ed era sempre lì quando mi regalai Outside per il mio 28esimo compleanno, album così dark da lasciarmi intimorire all'ascolto, anche se conoscevo bene quella Heart Filthy Lesson che chiudeva i titoli di coda di Seven con Brad Pitt. 
E che meraviglia essermi addentrata tre anni fa in un cinema d'essay per perdermi nel tuo Labynth, dove tu eri il bellissimo e cattivissimo re degli gnomi.
E poi non potendo portare con me i miei pochi(ssimi), ma buoni CD del 'mio' Duca, che gioia nel trovare su youtube alcuni suoi album, facendomi fare l'anno scorso un tuffo nel passato con Low, che mi intratteneva giusto il tempo del relax prima di andare al lavoro, che suonava dal mio piccolo PC scassato.
E perdonami caro Duca per essere stata un momento egoista: erano anni che non ti esibivi dal vivo, ma io speravo di vederti in un concerto, ignorando le tue condizioni di salute che hai giustamente tenuto per te. Perché certe cose è giusto che rimangano private, facendo trapelare solo l'immenso artista che eri. E che sei, perché la tua musica vivrà per sempre, e so che tu ci stai guardando dal paradiso, mio caro Starman. O forse da Marte, dove finalmente scoprirai se c'è o no vita in quel pianeta.
E che amarezza non conoscere la tua discografia a fondo e avere delle immense lacune da colmare, e soprattutto che amarezza aver interrotto l'ascolto di The Next Day perché non avevo il tempo per assaporarlo pienamente, pensando, "ci ritornerò su", per poi non esserci ancora tornata. E che amarezza dover riscoprire nuovamente i suoi capolavori, ora che non ci sei più, so per certo che l'ascolto sarà differente.
E che rabbia che mi hai fatto facendomi credere che sei ritornato da me con la tua meravigliosa musica, quando invece stavi per lasciarmi di nuovo, e questa volta per sempre. 
Ti sono grata però di avermi dato un dono prezioso con il tuo ultimo album testamento Black Star, prima di volare in paradiso, dove le cicatrici non possono essere viste, dove il tuo dramma non può essere rubato. Ora tutti sanno chi sei.
Prendo in prestito (con licenza poetica nella traduzione) le parole di Lazarus, il suo ultimo singolo, perché non ho più parole che non si trasformino in lacrime per questo genio che ha fatto della sua vita un'opera d'arte. Sapeva che sarebbe rimasto su questa terra ancora per poco, così ha scritto il suo epitaffio, lasciandoci il regalo più bello, il suo testamento musicale e spirituale. 
E il cerchio si chiude pensando all'audiocassetta di Black Tie, Withe Noise presa in mano un giorno durante le vacanze di Natale dell'anno appena passato, regalandogli una custodia nuova di zecca, dopo tanti anni che giaceva avvolta nella sua copertina.
Domani o un altro giorno,  a mente lucida, cercherò di non versare altre lacrime che ho trattenuto tutto il giorno e che ho versato mentre scrivevo questo post che probabilmente suonerà patetico (ma è così che mi sento, con il cuore spezzato), sperando di avere il tempo per scrivere una monografia dei film in cui ha recitato. Perché Bowie era uno nessuno e centomila, e tra i suoi mille volti c'era anche quello dell'attore.
Ora scusate per il patema, ma  ci vorrà un po' prima che rimetta i cocci del mio cuore a posto.



You know, I'll be free
Just like that bluebird
Now ain't that just like me
Oh I'll be free
Just like that bluebird
Oh I'll be free
Ain't that just like me




Ciao David, grazie per essere esistito, grazie per averci fatto capire che il mondo, se non ci piace, possiamo crearlo a regola d'arte, facendolo calzare a pennello come un paio di guanti di velluto. Grazie per aver condiviso la tua genialità e la tua splendida musica. 

10 commenti:

  1. Che uomo bellissimo, che grande artista, che mito! Spero sia riuscito ad annullarsi nello Spazio che lo ha generato, rifugiandosi nella fantasia di tutti quelli che lo hanno amato e sono stati ispirati da lui. Intanto, la sua eredità rimarrà per sempre, fortunatamente!

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    1. Chissà se avrà trovato vita su Marte, chissà se ci starà guardando da lassù come ci ha detto nel suo ultimo album. Che regalo meraviglioso da parte di una persona meravigliosa, che ha vissuto tramite la sua arte. Che come dici giustamente tu, rimarrà per sempre.

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  2. Un grandissimo.
    Tra l'altro, è curioso che ti abbia lasciata perplessa Heathen, che io avevo adorato - lo vidi a Lucca proprio nel tour di quel disco -, e ancor più curioso che io lavorassi da Virgin in quel periodo. ;)

    Casi della vita.
    Grande David, comunque.

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    1. I gusti cambiano e con la 'vecchiaia' potrei anche rivalutarlo. Se l'hai adorato allora devo dargli una chance! Che fortuna che l'hai visto dal vivo! Casi della vita sì, è bello come ci si possa essere connessi all'insaputa dell'altro tramite la musica, il cinema o un blog.
      Grande David, grande la sua arte.

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  3. :(

    (comunque un omaggio bello e personale)

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    1. Grazie, avevo in mente di scrivere una monografia dei film da lui recitati, ma poi ho scritto più di pancia che di testa, ed è stato liberatorio, perché gli ho detto addio e ora sento di aver accettato il fatto che fisicamente non ci sia più, ma che rimarrà con la sua musica.

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  4. Abbiamo vissuto il mito di Bowie in epoche diverse ma l'amore che abbiamo provato per lui è identico. Non ho ascoltato praticamente nient'altro per almeno un quinquennio, quello a cavallo degli anni Ottanta e che raggiunse il suo apice con un mitico concerto milanese della primavera dell'Ottantasette. Poi, dopo la parentesi Tin Machine, me ne allontanai, ma mi rendo conto solo ora che non me ne allontanai mai del tutto. Tra ieri e oggi molti di noi hanno scritto un post su di lui ma il tuo, di quello che ho letto, è il più toccante di tutti. Grazie. Obs.

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    1. Grazie a te per aver condiviso il tuo amore per questo artista immenso. E grazie a Bowie che ho cominciato ad ascoltare un altro tipo di musica, e anche se l'ho abbandonato alla fine le sue canzoni ci sono sempre state. Non pensavo di scrivere un post così sentito, ma penso di aver fatto la cosa giusta, ora potrò riprendere il filo interrotto. Che forse non lo è mai stato. :)

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  5. Post molto bello...perdita incolmabile...

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    1. Grazie, anche se l'ho scritto più con la pancia che con la testa... Perdita incolmabile sì, non riesco ad ascoltare niente altro questa settimana... ;-(

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