venerdì 17 febbraio 2017

MONOGRAFIA: Wes Craven




Pensi a Wes Craven e ti viene in mente Freddie Krueger. Perché al di là di una gran bella carriera all'insegna dell'horror, Wes Craven era riuscito a creare una delle figure più sinistre e inquietanti che è resistita ancora oggi nei meandri del cinema dell'orrore, con la maglietta a righe rosse e verdi, con il suo guanto fatto di artigli e il suo vosto orribilmente sfigurato dalle fiamme.
Wes Craven nacque a Cleveland il 2 agosto del 1939, e il percorso verso il mondo del cinema in realtà fu casuale. Anche perché, a differenza di cinefili agguerriti come Quentin Tarantino, cresciuto a pane e VHS, il cinema per Wes Craven era una chimera, poiché i suoi genitori gli avevano impartito una rigida educazione, e il cinema non era contemplato tra i passatempi del giovane Wes.
Era infatti destinato a una carriera accademica - laurea in filosofia alla prestigiosa Johns Hopkins - e per un periodo insegnò materie umanistiche. Per una questione puramente didattica decise di produrre un film insieme ai suoi studenti e da lì la folgorazione, e finalmente il cinema incontrò Wes Craven. 
Lasciato un lavoro sicuro, Wes Craven partì per New York in cerca di fortuna, entrando nel mondo del cinema facendo la gavetta, un modo per mettere un piede nella macchina dei sogni.
Esordì nel 1972 con L'ultima casa a sinistra ispirandosi a La fontana della vergine di Ingmar Bergman, ma in chiave sanguinaria e cininca, dove la giovane Mari finisce per essere torturata e uccisa da un gruppo di psicopatici, ma finirinanno loro stessi vittime della sanguinaria vendetta dei genitori di lei.
Nel 1977 prese una famiglila in vacanza mettendola in mezzo a un gruppo di zombie contaminati dalle radiazioni nucleari ne Le colline hanno gli occhi.
Sono gli anni Ottanta che fecero scoprire il suo grande talento creando l'incubo di adolescenti e piccini con Freddy Kruger, assassinio seriale e infanticida, ucciso dai suoi concittadini per ottenere una somma giustizia. Freddy ritorna però in vita nei sogni degli adolescenti, uccidendoli nei sogni: Nightmare è un cult movie che ha ispirato 5 seguiti, ma Craven perse la paternità del progetto, riuscendo a riprendersi Freddy e la sua 'vittima' Nancy/Heater Lagerkamp nel sesto capitolo delle saga.
Negli anni Novanta era tornato a terrorizzare il vicinato con Scream (1996), creando l'eroina Sidney Prescott, con un trhiller/horror con rimandi cinefili, dove solo le vergini si possono salvare dalla furia omicida di Ghostface, versione omicida dell'urlo di Munch.
Merito di Craven fu anche il modo di sovvertire il ruolo della scream queen, dove la ragazza di turno è la classica vittima sacrificale, trasformandola in una eroina (suo malgrado) che sa come difendersi, se non l'unica nel contrastare il nemico: Nancy, Sidney, Lisa (protagonista di Red Eye) sono le nuove eroine alle prese con entità malvage/criminali, nate da una costola di Laurie Stroode, la prima scream queen tornata in auge negli anni Settanta nei film dell'orrore. Donne apparentemente fragili, ma che nelle mani di Craven diventano donne forti in grado di lottare contro i propri demoni.
Come fa Sidney, che torna a Woodsboro per riprendere i conti in sospeso con la città dei suoi incubi in Scream 4.
Nel 1995 Craven fece un omaggio alla Blaxploitation e al suo Blacula con Vampiro a Brookyn horror/comedy, dove Eddie Murphy interpreta il vampiro Max, in cerca della detective Rita per farla diventare la sua compagna (vampira).
Cambio di genere nel 1999 con La musica nel cuore con Meryl Streep (candidata agli Oscar), incentrata sulla vita di Roberta Guaspari, una donna divorziata che insegna in una scuola violino in uno dei quartieri più disagiati di New York, arrivando a organizzare un concerto al Carnegie Hall con i suoi studenti per finanziare la scuola in difficoltà economiche. Insieme all'episodio di Paris Je T'Aime, questo rappresenta uno delle rare incursioni nel cinema drammatico, ma il richiamo al genere horror è troppo forte, così nel 2003 torna con il terzo capitolo di Scream.
Craven successivamente non ebbe un grande successo con Cursed (2003) e Red Eye (2005) e così fece di Scream un capitolo in più, facendone di fatto una quadrilogia nel suo ultimo film diretto nel 2011.
Per un periodo Craven si concentrò sulla produzione, dando il benestare per un remake di Le colline hanno gli occhi e per produrre il telefilm tratto da Scream.
il 31 agosto del 2015 Wes Craven viene a mancare a 76 dopo aver perso la battaglia contro il cancro.
Craven ha dato un contributo al cinema dell'orrore elevandolo dal puro stile slasher a un livello superiore, con citazioni cinematografiche, di arte e scavando nell'inconscio della psiche umana, trovando nell'orinicità la materializzazione delle paure degli esseri umani.

2 commenti:

  1. Quanta nostalgia, povero Wes. Nonostante i suoi ultimi film fossero delle mezze ciofeche non posso fare altro che ringraziarlo per tutti i brividi che ha regalato a me e ad altri appassionati per i decenni precedenti al nuovo millennio!

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    1. A me è piaciuto uno degli ultimi, Red Eye, è uno dei pochi film che vedo con mia mamma! :-D
      Comunque Freddie mi ha abbastanza terrorizzata da bambina, grande Wes, malefico Krueger!

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