mercoledì 25 settembre 2013

GIOCO: I film della mia vita - Parte I



Il 19 settembre il blog Il cinema spiccio di Frank Manila ha spento tre candeline. Come regalo di compleanno ha voluto una lista dei film che partono dalla data di nascita dei bloggher che lo seguono, mettendo i film che hanno colpito  maggiormente e sono entrati  nei cuoricini di noi amanti della settima arte.
Director's cult ha visto (come tutti i cinefili che scrivono di cinema) una marea di film, di cui 356 solo al cinema. Il resto li ha noleggiati, comprati, visti da sola o in compagnia, li ha collezionati, li ha studiati.
Un determinato film ha accompagnato un preciso momento della vita della blogger (sì, fimmina è), che quest'anno è arrivata all'età di Gesù Cristo. Infatti la movie list parte dal 1980, anno della sua nascita.
Dunque, arrivamo al gioco, ma a modo mio: per evitare che compili una lista lacrime e sangue lasciando in giro cadaveri eccellenti, cambio un pochino le regole del gioco e scrivo un amarcord dei film che ho visto al cinema più o meno dal 1987 al 2012, e che sono legati a un momento della mia vita, mentre gli anni mancanti, sono film che sono legati a un momento fichissimo (seeeeee, come no) della mia existenZ.
Immaginatevi ora il vichingo del Cornetto Algida che urla "E CHISSENE FREGA!!!".
La lista la divido in 3 parti, manco fosse la trilogia del Padrino, causa una marea di stronzate che ci ficco dentro.
P.S. la scelta di alcuni film sono discutibili, (anzi, alcuni probabilmente fanno pure cacare) non saranno fighi quanto quelli scelti da voi. E stìca. Il tutto verrà servito con un linguaggio @monnezza style, pastrugnando allegramente tra la prima (io, la blogger femmina) e la terza persona (la Director's).
1980 - The Blues Brothers, di John Landis.
Nasce la Director's, quando Jolie Jack ed Elwood Blue erano in missione per conto di Dio e della Pinguina.
1981 - La signora della porta accanto, di François Truffaut
Ah, Truffaut Truffaut. Al liceo le mie compagnucce si sparavano il Titanic e i film catastrofici, io invece da brava nerd mi sparavo i film francesi, come quelli di François Truffaut. Non ho avuto un'adolescenza normale. Adoravo Truffaut e la TMC di un secolo fa li trasmetteva sempre. Tra i miei preferiti di Truffaut vi erano (e sono tutt'ora) La sposa in nero, Effetto notte, Baci rubati, praticamente quasi tutti, ma se fossi stata una ragazza (normale o giù di lì) sui 17-18 anni nel 1981, sarei andata a vedere La signora della porta accanto, con un Depardieu ancora magro e ancora francese. Se fossi stata normale invece mi sarei sciolta in brodo di giuggiole il biondo Jack e quella rossa de cabei golosa di osei di Rose. Contenta Rose...Ma anche no.

1982 - Veronika Voss, di Rainer Werner Fassbinder.
La Director's ragazzina (famo verso i 15 anni) scopre la passione per il cinema e comincia, durante gli anni del liceo, a fagocitare l'impossibile, cominciando a crearsi la sua bella videoteca personale. E ovviamente i film che voleva li programmavano di notte.  Da brava stordita arrivava a puntare la sveglia di notte, accendeva la tivvù togliendo l'audio, registrava e se ne tornava a nanna. Chissà come mai la mattina faceva fatica ad alzarsi. Con questa tecnica da scienziata, la Director's si è bruciata un centinaio di neuroni. Adesso sapete perché scrive così. Dunque, la bulimia cinematografica non le faceva risparmiare niente, forse solo i film di Satyajit Ray con i suoi anni di Apu , ma guardava quelli di Fassbinder, anche se non ci capiva un cazzo. Poi la Director's cresce (male), studia la storia del cinema, e  non caga più i film di Fassbinder. Logico, no? Però un giorno, in un determinato momento, di un preciso mese di qualche anno fa, noleggia un film alla biblioteca, Veronika Voss, e capisce che c'è una sottile linea tra Fassbinder e i melò di Douglas Sirk. Brava Directo'rs, hai vinto un mappamondo!

1983 - Scarface, di Brian De Palma.
Il "famoso" cinema Ratti era a due passi dall'asilo che frequentavo, divenuto parte integrante della mia vita sociale e formativa a partire dal settembre del 1983. Il primo anno fu terrificante, I compagnucci mi corcavano di pizzicotti, spintoni, e ovviamente nessuno mi cagava di striscio, tranne che per pizzicotti e spintoni. Così sbomballai i marroni alla mia mamma pur di non andarci. La mamma fessa non era, così mi portava, io frignavo, mi faceva fare un giro illudendomi di andare a casa, mi comprava pure i fumetti anche se non li sapevo leggere, poi mi riportava all'asilo. Mi sa che usò pure la corruzione facendomi assaggiare un Pocket Coffee pur di spedirmi in quel luogo malefico. Mancavano solo due anni di "detenzione", ma la piccola Director's non sapeva che sarebbe finita in un luogo peggiore: le scuole elementari Edmondo De Amicis. Mi sa che era meglio se mi portava al cinema, magari a vedere un bel film come Scarface. La Director's però era troppo piccina per vedersi Tony Montana che faceva la sua diligente scalata come boss della droga e si spupazzava Michelle Pfeiffer. E Al Pacino in questo film oltre ad avere un sacco di grana è pure gnugno.

1984 - Non c'è due senza quattro, di E.B. Clucher.
La Director's tiene o' cuore pane e salame. Se sei nato negli anni Ottanta, gli anni dei Sofficini, di Snoopy e della Milano da bere, non puoi non aver visto un film di Bud Spencer e Terence Hill alla tivvù.  Il mio babbo li guardava sempre e, finché non crollavo dal sonno, anche io. Ricordo che da bambina uno dei miei preferiti era Non c'è due senza quattro, e ricordo (più o meno) che il giorno dopo ne parlavo con i miei compagnetti alla mensa. Anche perché in questo modo la sbobba offerta dalla scuola era più facile da mandare giù.

1985 - Camera con vista, di James Ivory
La Director's durante gli anni del liceo era un po' slavatina. Parecchio. Robba bbrutta. La scarsa conoscenza delle maschere idratanti fecero in modo che sfoggiasse una capigliatura degna di Mafalda, la protagosta dei fumetti di Quino, la bimba con la zazzera assassina. Come il capello della suddetta cinefila. Ma oltre alla capigliatura orrida, sfoggiava anche un certo pelo selvaggio sulle sopracciglia, roba che Elio e le storie tese provava invidia. Ma un giorno ebbe una rivelazione e fece amicizia con un oggetto: la pinzetta. Ma come si illuminò/d'immenso?  tra i vari film anomali che si sparava, vi era Camera con vista. Durante la visione notò, oltre al pisello di Julian Sands, anche che Helena Bonham Carter fu portatrice (poco) sana di un paio di cazzo di sopracciglia allucinanti. Finito il film, la Director's si guardò allo specchio e con orrore misto a stupore, si accorse che anche le sue erano  uguali a quelle della moglie di Tim Burton. Così strinse amicizia con la pinzetta. E divenne meno slavatina.

1986 - Corto Circuito, di John Badham
L'unica cosa che mi piaceva di quella cazzo di scuola elementare costruita durante il fascismo, rea di aver assunto una maestra vacca-nazista-zoccola-e-troia, erano i biglietti per il cinema che ci regalavano per vedere un film il giorno della Befana, la festa dedicata a quella mignotta maledetta della mia maestra. Baldracca. E bagascia. E pure cagna maledetta. Uno di questi fu il simpatico Corto circuito, e so che dentro di me volevo un amichetto come Johnny 5. La mamma portava me e mia sorella al cinema Legnano, e ci regalavano anche un giocattolo. Che ficata. Ricordo (più o meno, più si va avanti nella vecchiaia e più i ricordi sono un pochino falsati) che mi regalarono una piccola cinepresa con la cassetta dell'Ape Maia, che facevo praticamente vomitare perché giravo la manovella come una forsennata facendo schiattare l'apina che si muoveva veloce veloce, e non paga le facevo fare pure il film al contrario.

1987 - 4 cuccioli da salvare, di Joe Camp.
La Disney è una fottuta associazione a delinquere. Prima di sfornare piccoli mostri come Zac Efron e Miley Cyrus, la casa di Topolino ha traumatizzato generazioni di infanti con film di animazione e non. Non è scampata neanche Director's che si è traumatizzata vedendo la storia del cane Benji che viene perso in una giungla (ma portarlo in un parco no???), e si ritrova a fare da genitore surrogato a 4 cuccioli di ghepardi la cui mamma è stata accoppata. Olè. La mia mamma accompagnò me, mia sorella e la sua amica futura madre di due Omen al cinema Ratti, abbandonandomi al mio triste destino. Sto' cane alla fine viene ritrovato, ma l'animale è diviso tra il confort del Ciappy per pranzo e la sua nuova veste di genitore adottivo, con tanto di cuccioli che capiscono di essere da lì a poco abbandonati per una scatoletta di cibo. I fetenti felini pur di non farsi abbandonare gli fanno gli occhioni. Maledetti. La mamma ci raccattò dal cinema, e ricordo di essere uscita dal cinema ammutolita,  con le lacrime a stento trattenute. #DisneyFuckU.

1988 - Moonwalker, di Jim Blashfield, Jerry Kramer, Colin Chilvers.
Ogni sabato Director's e sua sorella vedevano un programma alla tivì che si chiamava Musica è (non lo trovo su Google, chissà se esiste veramente, ahahahah). Oltre alla musica, parlavano anche di cinema e facevano vedere i backstage della pubblicità e la piccola Director's scoprì che il bambino del ciri-ciri-pì Kodak in realtà non era un bambino, ma un signore affetto da nanismo. Al di là della grande scoperta (dell'acqua calda), in quel programma andava alla grande Michael Jackson, che debuttò al cinema con Moonwalker. In realtà il film non è un granché, ma questo fu il primo evento cinematografico che non doveva assolutamente perdere, arrivando a sviluppare in seguito quella fisima del tipo "oddio questo film lo devo assolutamente vedere!!!".

1989 - La sirenetta
Nel 1989 la Director's si trasferisce da Legnano a Nicotera, piccola cittadina della Calab(b)ria. E lì non c'era il cinema. O meglio, c'era, ma era chiuso. Si chiamava pure Cinema Nuovo. Bella presa per il culo. Terremoto e trag(g)edia e pure ir'd'i'Dio. Quell'anno uscì La sirenetta, e la piccola Director's voleva talmente vederlo per ascoltare la voce di Ariel, che era così bella e così intonata, ma nisba, niente cinema. Per la legge del contrappasso, quel film che voleva vedere in modo così sbomballante, finì anni dopo per sorbirselo fino alla nausea facendo da baby-sitter a un bimba che voleva solo vedere La sirenetta. Roba da girone infernale dantesco.

Fine prima parte.

Alééééééééééééééé-Ooooooooo-Alééééééééééééé-Oooooooooooooooo!!!






6 commenti:

  1. con Non c'è due senza quattro e Corto circuito hai tipo vinto :D

    grazie

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    1. Grazie a te per questo gioco, mi sono divertita tantissimo e ho rivisto la mia vita adolescenziale così nerd con tanta ironia!

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  2. non avrei mai pensato di vedere Bud Spencer e Terence Hill associati a Fassbinder!!!ora sono curioso dei prossimi titoli....

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    1. Ah, ma io fagocito di tutto, dalle telenovelas ai film der Monnezza, da Quarto Potere ai film di Ozu. Sembro la versione cinematografica del Pulci: se lui con Il Morgante coniugava il grottesco con la vita intellettuale di corte, io associo il pane e salame di Bud Spencer e Terence Hill con i melò di Fassbinder! ;-)
      La seconda parte è già on-line! ;-)

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  3. scarface!
    il resto it's not my cup of tea
    preferisco miley ai cuccioli da salvare :)

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    1. Tra la Miley e i cuccioli, non so chi traumatizzano di più, ahahahah! Ora tocca a te stilare la lista! Io ancora la mia non l'ho finita! :p
      Magari ci scappa una blog wars amarcord edition con "il" Ford! :-D

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