venerdì 21 agosto 2015

LEZIONE DI CINEMA: La musica diegetica ed extradiegetica



Nella vita reale sarebbe bello avere una musica in sottofondo quando ci succede qualcosa. Una musica romantica quando stiamo andando a un appuntamento, o una musica da film horror quando siamo spaventati, o una canzone alla We are the Champion quando ci sentiamo trionfanti o vince la nostra squadra del cuore..
Questo può avvenire solo con la magia del cinema, con colonne sonore che hanno fatto la storia della musica, basti pensare all'immenso talento di Ennio Morricone. 
Che ruolo ha la musica in un film? Nel cinema il sonoro può avere due connotazioni: la musica diegetica e la musica extradiegetica. 
Nel primo caso, si ha la musica diegetica quando la musica viene avvertita dal personaggio. quando un personaggio suona uno strumento, oppure sta ascoltando un disco, o si trova in  un locale dove c'è un complesso musicale o semplice musica in sottofondo.
Un esempio di musica diegetica lo offre Interiors (1978) di Woody Allen, film che omaggia il cinema di Ingmar Bergman - soprattutto Persona e Sussurri e grida -  ed è l'unico film del regista americano a non avere una colonna sonora. La scelta della presa diretta e della mancanza di musica, tende a sottolineare nel film lo smarrimento e le ansie dei protagonisti, presi dalla loro profonda crisi esistenziale. Una vita vuota e sterile, dove non può esserci spazio per la musica.
L'unico elemento musicale avviene durante la scena di una festa, dove viene suonato un disco jazz: Pearl (Maureen Stapleton) balla al ritmo della musica, e accidentalmente urta un vaso facendolo cadere, riducendolo in mille pezzi, facendo infuriare Joey (Mary Beth Hurt).
La musica extradiegetica invece è la musica che il personaggio non può avvertire, ma serve per enfatizzare una scena.
Un caso di musica extradiegetica avviene in Psycho, nella ormai celebre scena della doccia. Il momento in cui Norman Bates apre la doccia per accoltellare Marion Crane viene enfatizzata con il motivo di Bernard Hermann, la cui celebre partitura è costituita solamente da archi senza l'ausilio dei strumenti a fiato. La musica parte all'improvviso, in perfetta sincronia con la scena, facendo sobbalzare lo spettatore per lo spavento. Inoltre la partitura ritmica ossessiva dei violini si amalgamano perfettamente con la 'ritmicità' delle coltellate, arrivando quasi a creare una perfetta sincronia tra musica e immagini, come se ogni nota di violino fosse una coltellata inferta non solo alla povera Marion, ma anche allo spettatore.
Discorso a parte per i film muti: la musica veniva suonata dal vivo durante la proiezione del film, quindi tecnicamente si ha un esempio di musica extradiegetica.

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